Il Bang: Sperimentazione progettuale: la Scacchiera
Peter Eisenman
La formazione giovanile di Peter Eisenman è caratterizzata dal formalismo di Colin Rowe, dal generativismo di Chomsky, dalle filosofie di Jacques Derrida e Michael Foucault e dall'arte concettuale. Trova in loro il motivo per raccontare l'architettura come testo per rappresentare la struttura formale di una narrazione, il concetto che supera la forma.
Le varie fasi di Eisenman corrispondono ai vari decenni, partendo dagli anni '60 e '70.
Per progettare le prime case usa un linguaggio tra i meno "consumati" nel contesto statunitense, quello del purismo lecorbuseriano, il neoplasticismo e il razionalismo di Terragni, Lingeri e Cattaneo. Il suo studio parte dalla casa Giuliani - Frigerio in cui parla di esplosione e la casa del fascio in cui parla di implosione. In entrambi i casi usa le parole chiave: differenze, frizioni e opposizioni. Da questi studi cercherà di lavorare dentro questa differenza, tensione tra estrazione ed esplosione.
Tra i primi esempi costruiti c'è la House II dove la parola chiave è implosione: cerca un processo prima ancora che un esito infatti la sua è una figura di intellettuale, didatta e solo alla fine architetto operante.
La fase successiva della sua ricerca progettuale è quella del "palinsesto" segnando profondamente gli anni '80 e i decenni successivi. In questi anni si capisce che non si può fare a meno del rapporto tra luogo e contesto nell'architettura.
Anche il post moderno segna profondamente il periodo a cavallo tra gli anni '70 e '80. Le dottrine di questo pensiero dell'architettura vengono riprese da Eisenman e pensa che il fenomeno stesso non può essere rimosso come se nulla fosse ; per essere superato non può essere solo rigettato. Per rendere credibile il suo studio introduce nella sua architettura i termini di "sterro archeologico" e "metafora" vista come relazione tra complessi intrecci spaziali, tecnici e funzionali.
La prima occasione per rappresentare questi ideali si presenta per il concorso di Venezia Cannaregio nel 1978 dove lo studio del contesto storico/geografico si proietta al futuro.
Altri esempi sono l'edificio per abitazioni a Checkpoint Charlie (1985), il Parc de la Villette e il Wexner Center (1989) dove applica per la prima volta il tema del "between". Grazie a questi esempi si capisce che l'architettura non può fare a meno del contesto a differenza del funzionalismo degli anni '20.
Agli anni '90 corrisponde la parola chiave "blurring" e dello "scaling", dove Eisenman è ispirato dal tema del movimento di Sant'Elia e dello spazio tempo di Einstein.
Esempi legati a ciò sono la casa Guardiola a Santa Maria del Mar in cui ricorda sia il topos dell'urbanesimo militare sia la complessità dialettica più sofisticata. Pensa alla metafora delle onde sulla spiaggia come una registrazione di un movimento che sarà poi cancellato e riscritto. Trasforma l'idea in un processo generativo.
Tra gli esempi più significativi degli anni '90 ci sono quelli del Rebstockpark e del complesso culturale di Santiago De Compostela in cui convoglia tutte le sue parole chiave più importanti: graft, scaling e infine folding per mettere in crisi la precedente sovrapposizione delle griglie. Il terreno si trasforma in lastra su cui poggiare i volumi per contrapporre alla discontinuità la continuità tra uno spazio e l'altro.
Fondazione Peroni
Il mio progetto prevede un’edificio polifunzionale in cui all’interno sono presenti un auditorium, un museo, spazi per esposizioni e per eventi, zona ristorazione e uffici. Di conseguenza avrò bisogno di suddividere le diverse funzioni in diversi edifici. L’idea è quella di riunirli al di sopra di un unico edificio - piastra che accoglie “l’ingresso” delle varie funzioni. La copertura della piastra diventerà una piazza sopraelevata.
Il Bang
Ciò che voglio maggiormente caratterizzare nel mio progetto è la forte impronta dei volumi che rappresentano la fondazione d’arte, non solo dal punto di vista estetico ma anche dalla composizione geometrica sulla mia griglia all’interno del lotto di progetto. Dunque lo studio di Peter Eisenman e soprattutto la sua proposta progettuale per Rebstockpark mi hanno aiutato ad impostare nuove idee per lo sviluppo del mio progetto.
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