Cosa ci insegna il MAAM



"Esempio Virtuoso"

La mente di noi studenti di architettura è portata a ragionare su quella grande porzione di territorio romano che si discosta di gran lunga dalla città consolidata. Siamo nella periferia est di Roma, nel bel mezzo di quello sviluppo urbanistico che storicamente prende il nome di espansione a macchia d'olio.

Nonostante la frammentarietà della vasta area, c'è un lungo filo comune che lega le varie zone oggetto di studio.

La tessitura di questo filo è partita dall'ex azienda Fiorucci in via Prenestina, abbandonata da anni e oggetto di una realtà vibrante che ha scosso il comune e le altre istituzioni dal basso, con le azioni più semplici di cittadini e con l'occupazione dello stesso stabile.

E' nato così il MAAM, sigla di "Museo dell'Altro e dell'Altrove di Metropoliz". Rappresenta l'esempio più semplice di collaborazione tra generosi volontari di varie zone di Roma, immigrati ed artisti che si sono occupati, anno dopo anno, di dare nuovamente linfa vitale all'enorme complesso. L'esempio più semplice e diretto di quanto l'arte e la cultura in generale siano le armi più potenti per combattere e sconfiggere il menefreghismo delle istituzioni.

Siamo nel campo delle azioni Bottom Up; partono dal basso per portare in un futuro prossimo, si spera, un occhio di riguardo alle zone limitrofe.

La linfa vitale si deve espandere in tutta la periferia est di Roma, percorrendo il lungo filo tessuto dal MAAM e che di giorno in giorno, di progetto in progetto si rafforza.

La speranza è che dalle forti quanto umili azioni Bottom Up si arrivi presto a questioni e temi centrali che si allineano alle più contemporanee realtà europee, in modo da evidenziare ancora di più l'idea degli UNLost Territories.















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